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Ghostbusters

Ghostbusters nasce dalla passione dell’attore Dan Aykroyd per il paranormale. L’idea di realizzare una “commedia fantastica” iniziò a balenare nella testa di Aykroyd quando ancora calcava il palco del Saturday Night Live. Per questo motivo il progetto inizialmente prevedeva il coinvolgimento di gran parte del cast della celebre trasmissione televisiva: i primi acchiappafantasmi sarebbero dovuti essere, oltre ad Aykroyd, John Belushi ed Eddie Murphy.

 

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Anche la stesura del soggetto iniziale era nettamente differente: Aykroyd aveva sviluppato una trama che vedeva gli acchiappafantasmi come degli scienziati in grado di varcare una dimensione parallela alla realtà e in cui, viaggiando attraverso lo spazio e il tempo, sarebbero andati a caccia di spiriti ed esseri soprannaturali.

Anche il celebre zaino protonico è un’idea sviluppata successivamente, inizialmente gli acchiappafantasmi erano dotati di un’equipaggiamento differente che prevedeva un elmetto e  una bacchetta simile a quella di un mago collegata tramite da un cavo ad un dispositivo collocato sulla schiena ancora molto distante dal concetto di proton pack.

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Lo script era già stato giudicato un po’ troppo impegnativo in termini di budget da Ivan Reitman.

La morte di John Belushi fu il primo avvenimento che portò ad un cambiamento nella stesura del copione.

Per superare il lutto Aykroyd trascorse tre settimane in villeggiatura assieme a Harold Ramis e in quel periodo i due iniziarono a modificare profondamente lo script che peraltro era già stato giudicato un po’ troppo impegnativo in termini di budget da Ivan Reitman.

Col supporto di Ramis vennero sviluppati gli zaini protonici, la trappola, il dispositivo di stoccaggio, la Ecto-1 e la caserma. Nel frattempo l’ingaggio di Eddie Murphy per il primo episodio di Beverly Hills Cop ed il conseguente subentro di Ernie Hudson per interpretare Winston Zeddmore diede lo spunto per rivedere integralmente il cast della pellicola.

Steve Guttenberg (Mahoney nella serie Scuola di Polizia) inizialmente interpellato per il ruolo di Peter Venkman venne sostituito da Bill Murray con cui Aykroyd e Ramis avevano già avuto esperienze lavorative.

John Candy, cui era affidato il ruolo di Louis Tully, venne sostituito da Rick Moranis ritenuto da Reitman più adatto al personaggio  (pare che Candy volesse interpretare il ruolo sfoggiando un pesante accento tedesco).

Harold Ramis, inizialmente non coinvolto nel nel cast venne successivamente scriturato per il ruolo di Egon Spengler perchè nessun altro candidato risultò adatto al ruolo mentre Ramis, avendo contribuito così tanto allo sviluppo del soggetto, era perfetto nella parte dello scienziato del gruppo.

 

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È la camera da letto, ma lì non è successo mai niente. Che delitto!

A questo punto mancavano giusto un paio di comprimari e soprattutto il ruolo della protagonista femminile.

Ripley

Per caratterizzare al meglio il personaggio di Dana Barrett e l’importante mutamento di personalità subito dalla stessa durante lo svolgimento della trama, la scelta ricadde su Sigourney Weaver.

L’attrice, oltre ad aver già dato grande prova di carisma in una precedente pellicola firmata da nienetepopodimenoche Ridley Scott e intitolata Alien, si fece particolarmente notare durante il casting mettendosi letteralmente ad abbaiare a quattro zampe dinanzi il regista.

Reitman aveva trovato la perfetta interprete per il ruolo ideato!

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Come per tutte le pellicole del genere il primo dilemma da risolvere una volta individuato il cast di attori in carne ed ossa fu quello di stabilire come realizzare gli altri protagonisti del film ovvero le creature soprannaturali con cui gli acchiappafantasmi avrebbero dovuto avere a che fare.

 

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Inizialmente il team degli effetti speciali aveva previsto l’utilizzo di sovraimpressioni, disegnando a mano gli effetti direttamente su un foglio di acetato trasparente da sovrapporre alla pellicola, ma la resa non soddisfò appieno Reitman così, dopo un paio di test si optò per una tecnica mista impiegando delle marionette e aggiungendo poi gli effetti di sovraimpressione.

Per animare il mastro di chiavi e il guardia di porta venne impiegata la tecnica stop-motion e marionette mentre per la scena del famosissimo Omino Marshmallow si ricorse ad un attore all’interno di una tuta filmato ad elevato numero di fotogrammi e poi rallentato per dare il senso si mastodonticità del personaggio (tecnica chiamata suitmation e mutuata dalle pellicole di Godzilla & soci) mentre per le espressioni del volto venne utilizzato un animatronic.

 

 

Hook and Ladder

C’è un grave logoramento di tutte le strutture portanti, impianti idrico ed elettrico del tutto inadeguati alle nostre esigenze, e il circondario sembra una zona smilitarizzata… Questo edificio dovrebbe essere evacuato.

Le riprese si svolsero solo in parte a Manhattan dove è realmente situato il quartier generale degli acchiappfantasmi che altro non è se non una caserma dei pompieri nota come Hook and Ladder Number 8 all’interno della quale è ancora presente l’insegna con l’inconfondibile logo.

Per gli interni del quartier generale invece si optò per una caserma di Los Angeles e analogo discorso venne fatto per la scena dell’hotel i cui esterni sono quelli dell’Algonquin Hotel di New York mentre gli interni appartengono al Biltmore Hotel di Los Angeles.

La scena iniziale è invece girata all’interno della New York Public Library mentre il complesso che racchiude gli appartamenti di Dana e Louis è situato al 55 di Central Park West ma non è il grattacielo che si vede nel film.

 

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Gli esterni vennero infatti ricostruiti mediante dei matte e delle sovrimpressioni perché le scene delle esplosioni così come la battaglia con Gozer vennero girate in studio.

 

 

Ray, quando qualcuno ti chiede se sei un dio tu gli devi dire sì!

La pellicola uscì nei cinema degli Stati Uniti nel giugno del 1984 (da noi il 24 novembre) e si calcola che dalla programmazione  riuscì ad incassare la cifra 434.286.000,00 dollari a fronte di un budget di 32.000,00 aggiudicandosi il titolo di miglior film di quell’anno ed entrando successivamente a far parte nella lista delle miglior commedie americane di sempre.

Il numero ricevette circa 1000 chiamate all’ora, per sei settimane.

Il lancio della pellicola fu effettuato mediante una campagna di marketing piuttosto efficace: in prossimità dell’uscita del film, sulle auto parcheggiate per le strade di New York  vennero attaccati adesivi raffiguranti il logo degli acchiappafantasmi.

 

 

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Siamo pronti a credere in voi!

In televisione fu mandato in onda a rotazione il trailer del film contenente la scena dello spot pubblicitario degli Acchiappafantasmi appositamente modificato.

Il numero di telefono con il prefisso 555 presente nella pellicola venne modificato co un numero reale che se composto permetteva di ascoltare un messaggio registrato da Dan Aykroyd e Dave Murray del tipo “Ciao! Siamo a caccia di fantasmi ora”.

Il numero ricevette circa 1000 chiamate all’ora, per sei settimane.

 

 

Ghostbusters-Soundtrack

Il successo di Ghostbusters, oltre a generare un sequel (non all’altezza dell’originale), una serie animata proseguita per 3 stagioni, uno spin-off dedicato a Slimer e svariate testate di fumetti, fu in parte dovuto anche alla stupenda colonna sonora che accompagnò il lancio del film.

Il film è diventato sin dal principio un fenomeno mondiale e il merchandising che accompagna la pellicola è in continuo aumento.

La t-shirt con il logo degli acchiappafantasmi è in produzione dal 1984 e al primo videogames, realizzato sempre nell’ottantaquattro da Activision per differenti piattaforme, sono seguiti altri 12 titoli.

 

Ghostbusters è stato pubblicato per la prima volta su Lega Nerd

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